Mi chiamo Chiara, e ho 28 anni.
Sono nata in dicembre ed è da quando ero piccola che lotto affinché mi vengano effettivamente affibiati solo gli anni che ho, e non uno in più perchè “vale l’anno di nascita”. Il punto è che da sempre guardo con ansia gli anni che aumentano.
Sono stata una bambina spensierata ed apprezzata, e poi tutto ad un tratto mi sono ritrovata un’adolescente insicura, complessata, introversa, a disagio con chiunque e in ogni situazione. Mi sono rinchiusa in un disturbo alimentare, che mi ha fatto compagnia e mi ha dato un punto fermo per anni.
Sono stata psicoanalizzata e presa in cura da tante persone, nessuna delle quali ha avuto un ruolo utile nel lenire il mio disagio di stare al mondo.
L’insicurezza ha cominciato ad andarsene a vent’anni inoltrati, ci faccio ancora i conti, mentre imparo che una parte di dolore e di malessere non se ne andranno mai perché fanno parte della vita.
Della vita di chiunque, non solo di una persona con un problema psicologico. Per fortuna gli anni che passano mi stanno insegnando che si può accettarlo.
Mi è rimasta questa paura di aver buttato degli anni, di essermi persa la spensieratezza dell’adolescenza e dei primi vent’anni, quando dovresti sentirti padrone del mondo, tirare tardi con gli amici, guardare al futuro con una lente rosa, preoccuparti solo delle superficialità.
E invece sono sempre stata troppo profonda, e troppo impaurita per lasciarmi andare.
Guardo con speranza ai 30 anni che stanno arrivando. Si avvicinano, e finalmente io imparo a sentirmi donna, e mi sento legittimata ad esserlo.
Ho il diritto di apprezzarmi come sono, di veder riconosciuto il mio valore al di là delle debolezze, sia in campo lavorativo sia nelle relazioni sociali.
Ho più voglia di difendermi, difendere quello che sto diventando con tanta fatica ed impegno, e non è perfetto ma è il frutto di un lavoro che sta portando alla luce la vera me.
Io vi aspetto, 30 anni, con il cuore aperto, per scoprire quante altre donne potrò diventare.
C.
itrentenni@gmail.com
itrentenni
Riflessioni, propositi, affanni, sogni, ricordi, speranze, cicatrici, obiettivi, preoccupazioni, desideri. Parole sparse, pensieri e riflessioni. Voglia di raccontarsi o semplicemente di sentirsi come a casa.
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Luisa
Mi sento come te, esattamente. Ho vissuto un’adolescenza fatta di disagi (fisici e molto molto interiori), e solo adesso, a quasi 30 anni (ne ho appena compiuti 29), riesco a prendere consapevolezza di me, chiedendo a me stessa tutto ciò che non ho fatto negli anni che furono. Eccomi qua, braccia spalancate alla vita!