“Signore e signori lo spettacolo sta per cominciare, vi preghiamo di tenere accesi i vostri cellulari soprattutto se avete delle suonerie improponibili e imbarazzanti, di scartare le caramelle con le carte più rumorose che ci siano e impegnarvi ad arrecarci il maggior disagio possibile”.
Il sipario si apre e voi, Trentenni, state già ridendo.
.E riderete per poco più di un’ora – che volerà – in compagnia di Luca Mammoli, Andrea Panigatti, Enrico Pittaluga e Graziano Sirressi, i protagonisti e autori insieme al regista Riccardo Pippadi “Generazione Disagio – Dopodiché stasera mi butto”.
Io e Ilaria siamo andate a vedere lo spettacolo all’Elfo Puccini di Milano l’anno scorso, e quest’anno quando Enrico mi ha chiamato chiedendomi di aiutarli a promuovere Generazione Disagio e – attenzione, attenzione – il nuovo spettacolo Karmafulminien – figli di puttini, gli ho detto: CERTO, TI PARE? SIETE BRAVISSIMI e ci fate ammazzare dalle risate. Perché? Perché è facile ritrovarsi in tante, tantissime parole, situazioni e concetti che i ragazzi mettono sapientemente in scena. Temi, situazioni, realtà comuni che solo la nostra generazione riesce pienamente a comprendere. .
“Siamo una generazione precaria, mutevole e senza un’etichetta giusta… Siamo gli eterni giovani, non più abbastanza giovani da godere degli sconti su trasporti, musei e cinema, ma ancora troppo giovani per essere presi sul serio.
Non abbiamo più la paghetta ma non ci danno ancora lo stipendio.
Siamo una generazione i cui amici d’infanzia vivono sparsi per l’Europa e per il mondo, alla ricerca di un posto che ci accetti.
Coabitiamo, conviviamo, ci spostiamo, siamo diversamente orientati sessualmente, usiamo il pc. I valori con cui ci hanno cresciuto però sono il matrimonio, il posto fisso e la stanzialità.”
.
Ebbene cari Trentenni, ne abbiamo parlato più volte: la vita è dura, c’è la crisi, i politici invece che aiutarci ci stroncano, le partite IVA sono state prese di mira dal nostro Presidente del Consiglio che – vi piaccia o no – è ancora un trentenne (ancora per pochissimo), per fare un figlio dobbiamo sperare di vincere la lotteria (a meno che non ci sia alle spalle una famiglia che ci aiuti o abbiamo già un’indipendenza lavorativa che ci permette di poter crescere serenamente un pargoletto) e a Natale ci facciamo regalare dai nostri genitori il pagamento dell’assicurazione della macchina.
.
E allora come dicono in nostri amati attori di Generazione Disagio cosa ci resta? “Il suicidio? Si! Ma per ridere!”
E quindi io e Ilaria ci siamo unite al gioco del “Dopodiché” e insieme ai tre concorrenti, guidati da un bravissimo e cinico mattatore (Graziano Sirressi) abbiamo riversato i nostri problemi su un personaggio del gioco e portato al suicidio.
.
E quindi bravi perché:
– sono giovani, pieni di energia e si impegnano per fare al meglio il loro mestiere (e per questo sopportiamo anche un Trè detto con l’accento sbagliato 😉 )
– raccontano la nostra generazione ridendo e facendoci ridere con cinismo, realtà, consapevolezze e non risparmiano bastonate, comprese quelle a noi trentenni.
– ci confortano.
– ci coinvolgono fisicamente nello spettacolo.
– improvvisano e aggiornano la sceneggiatura in base a quello che succede
– e sono pure fighi 😉 .
Generazione Disagio è al Teatro Ringhiera di Milano (MM2 Abbiategrasso / Tram 3 – 15 / Bus 79) fino al 21 Febbraio, invece Karmafulminien – figli di puttini sarà in scena solo il 23,24,25 Febbraio. Noi andiamo il 25, chi viene? Per info e prenotazioni: telefono Biglietteria 02 84892195 mailprenotazioni@atirteatroringhiera.it
Io sono Silvia, ho 33 anni e faccio la giornalista e l'attrice. Amo ascoltare le storie delle persone e raccontarle nuovamente, a modo mio. Cerco sempre di trovare il lato divertente delle cose. Rido spesso di me e amo l’ironia, in tutte le sue forme.
Generazione Disagio
Silvia Rossi“Signore e signori lo spettacolo sta per cominciare, vi preghiamo di tenere accesi i vostri cellulari soprattutto se avete delle suonerie improponibili e imbarazzanti, di scartare le caramelle con le carte più rumorose che ci siano e impegnarvi ad arrecarci il maggior disagio possibile”.
Il sipario si apre e voi, Trentenni, state già ridendo.
.E riderete per poco più di un’ora – che volerà – in compagnia di Luca Mammoli, Andrea Panigatti, Enrico Pittaluga e Graziano Sirressi, i protagonisti e autori insieme al regista Riccardo Pippa di “Generazione Disagio – Dopodiché stasera mi butto”.
Io e Ilaria siamo andate a vedere lo spettacolo all’Elfo Puccini di Milano l’anno scorso, e quest’anno quando Enrico mi ha chiamato chiedendomi di aiutarli a promuovere Generazione Disagio e – attenzione, attenzione – il nuovo spettacolo Karmafulminien – figli di puttini, gli ho detto: CERTO, TI PARE? SIETE BRAVISSIMI e ci fate ammazzare dalle risate. Perché? Perché è facile ritrovarsi in tante, tantissime parole, situazioni e concetti che i ragazzi mettono sapientemente in scena. Temi, situazioni, realtà comuni che solo la nostra generazione riesce pienamente a comprendere.
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“Siamo una generazione precaria, mutevole e senza un’etichetta giusta…
Siamo gli eterni giovani, non più abbastanza giovani da godere degli sconti su trasporti, musei e cinema, ma ancora troppo giovani per essere presi sul serio.
Non abbiamo più la paghetta ma non ci danno ancora lo stipendio.
Siamo una generazione i cui amici d’infanzia vivono sparsi per l’Europa e per il mondo, alla ricerca di un posto che ci accetti.
Coabitiamo, conviviamo, ci spostiamo, siamo diversamente orientati sessualmente, usiamo il pc. I valori con cui ci hanno cresciuto però sono il matrimonio, il posto fisso e la stanzialità.”
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Ebbene cari Trentenni, ne abbiamo parlato più volte: la vita è dura, c’è la crisi, i politici invece che aiutarci ci stroncano, le partite IVA sono state prese di mira dal nostro Presidente del Consiglio che – vi piaccia o no – è ancora un trentenne (ancora per pochissimo), per fare un figlio dobbiamo sperare di vincere la lotteria (a meno che non ci sia alle spalle una famiglia che ci aiuti o abbiamo già un’indipendenza lavorativa che ci permette di poter crescere serenamente un pargoletto) e a Natale ci facciamo regalare dai nostri genitori il pagamento dell’assicurazione della macchina.
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E allora come dicono in nostri amati attori di Generazione Disagio cosa ci resta?
“Il suicidio? Si! Ma per ridere!”
E quindi io e Ilaria ci siamo unite al gioco del “Dopodiché” e insieme ai tre concorrenti, guidati da un bravissimo e cinico mattatore (Graziano Sirressi) abbiamo riversato i nostri problemi su un personaggio del gioco e portato al suicidio.
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E quindi bravi perché:
– sono giovani, pieni di energia e si impegnano per fare al meglio il loro mestiere (e per questo sopportiamo anche un Trè detto con l’accento sbagliato 😉 )
– raccontano la nostra generazione ridendo e facendoci ridere con cinismo, realtà, consapevolezze e non risparmiano bastonate, comprese quelle a noi trentenni.
– ci confortano.
– ci coinvolgono fisicamente nello spettacolo.
– improvvisano e aggiornano la sceneggiatura in base a quello che succede
– e sono pure fighi 😉
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Generazione Disagio è al Teatro Ringhiera di Milano (MM2 Abbiategrasso / Tram 3 – 15 / Bus 79) fino al 21 Febbraio, invece Karmafulminien – figli di puttini sarà in scena solo il 23,24,25 Febbraio. Noi andiamo il 25, chi viene? atirteatroringhiera.it
Per info e prenotazioni: telefono Biglietteria 02 84892195 mail prenotazioni@
KARMAFULMINIEN figli di puttini TEASER from Teatro della Tosse on Vimeo.
Silvia
itrentenni@gmail.com
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