Un articolo recente su La Repubblica dice che secondo i dati dell’United States Census Bureau, in Italia i giovani da zero a 29 anni, cioè la vera classe del futuro, sono il 29,4% della popolazione complessiva. Causa? Tre decenni di culle vuote. Le cicogne hanno cambiato rotta. E sai quante culle ancora rimarranno vuote?
Rispetto agli altri paesi del mondo noi siamo agli ultimi posti insieme a Giappone e Germania, invece i paesi più “young” in Europa sono Inghilterra, Francia e Irlanda.
Ecco ora correte tutti a vedere i voli su Easyjet.
I demografi spiegano che la desertificazione attuale della giovinezza in Italia è la somma di tre fattori precisi: 1-il calo demografico 2-l’allungamento straordinario della vita media 3-le MIGRAZIONI giovanili
Se per il secondo motivo possiamo festeggiare, per il primo e soprattutto per il terzo dobbiamo invece farci due domandine e cercare di darci due risposte…o perlomeno provarci.
Sapete quanti giovani sono fuggiti dall’Italia nel 2012?Circa 80.000. Di questi il 44,8% ha tra i 20 e i 40 anni.
Perché andare via?
E poi, andare via è sinonimo di rassegnazione? Coraggio? Unica possibilità?
Voi quanti ne conoscete di trentenni o giù di li che hanno detto “Ciao, vado”? Noi parecchi.E stanno tutti meglio di noi che siamo rimasti qua. E se fosse una delle tue migliori amiche ad andarsene? (Questo ve lo raccontiamo in un altro post però…)
E quindi altre domande…
Dove cavolo sta il problema? È la fiducia che manca? Certo che a furia di non fidarsi più di niente e di nessuno (e qui metterei dentro tutta e dico TUTTA la classe politica, i magistrati, la burocrazia, i media e bla, bla, bla…) si perde anche la fiducia in se stessi.
Ecco, forse continuare a credere in se stessi potrebbe essere la risoluzione. Cioè cercare di costruirsi qualcosa da soli. Oggi con internet non dico che tutto è possibile, ma molto è più fattibile.
Ok, il metro di valutazione delle nostre capacità è andato in tilt, l’autostima si mette in discussione un giorno si e un giorno no. Ma tentiamo di non essere pigri.
È come quando ti iscrivi in palestra e per un motivo o per un altro lasci passare più di un mese senza tornarci….non fatelooooo, tornate in palestra (o dove volete voi, sia chiaro), non sorpassate QUEL giorno, perché poi si sa non ci si torna più. Non siate pigri. Si, proviamo a non essere pigri. Inventiamoci qualcosa.
E i genitori? Tanti genitori dei trentenni di oggi erano convinti tempo fa di potersi godere i sacrifici di tutta una vita, e invece eccoli lì costretti a reinventarsi, o a reinventare il lavoro.
“E cavolo come faccio poi a sostenere moralmente ed economicamente i miei figli? Come faccio a dirgli di continuare a crederci se io oggi sono rimasto fregato?”. E giù di depressione famigliare collettiva. Argh. Che noia questa fottuta crisi.
Soluzione?Godersi ogni singolo momento della vita, perché siamo di passaggio, e quindi tanto vale godersela. Rendetevi utili, donate il sangue (Avis), il midollo (ADMO), quello che volete. Informatevi per dei corsi nuovi da seguire – ce ne sono tantissimi anche comunali in molte città del nostro paese – abbandonatevi a ciò che più vi fa stare meglio e cercate di costruirci qualcosa attorno.
Alla fine anche noi Trentenni siamo nati così.
Ci siamo resi conto che non c’era una piazza dove gridare, lamentarsi, ridere, sfottere, incoraggiare, raccontare le nostre situazioni. Belle, brutte o così e così esse siano.
Ritroviamo quella cavolo di adrenalina. Una sola ce n’è di vita.
Io sono Silvia, ho 33 anni e faccio la giornalista e l'attrice. Amo ascoltare le storie delle persone e raccontarle nuovamente, a modo mio. Cerco sempre di trovare il lato divertente delle cose. Rido spesso di me e amo l’ironia, in tutte le sue forme.
Hanno rapito i Trentenni
Silvia RossiUn articolo recente su La Repubblica dice che secondo i dati dell’United States Census Bureau, in Italia i giovani da zero a 29 anni, cioè la vera classe del futuro, sono il 29,4% della popolazione complessiva. Causa? Tre decenni di culle vuote. Le cicogne hanno cambiato rotta. E sai quante culle ancora rimarranno vuote?
Rispetto agli altri paesi del mondo noi siamo agli ultimi posti insieme a Giappone e Germania, invece i paesi più “young” in Europa sono Inghilterra, Francia e Irlanda.
Ecco ora correte tutti a vedere i voli su Easyjet.
photo credit: Fon-tina via photopin cc
I demografi spiegano che la desertificazione attuale della giovinezza in Italia è la somma di tre fattori precisi:
1-il calo demografico
2-l’allungamento straordinario della vita media
3-le MIGRAZIONI giovanili
photo credit: Jody Art via photopin cc
Se per il secondo motivo possiamo festeggiare, per il primo e soprattutto per il terzo dobbiamo invece farci due domandine e cercare di darci due risposte…o perlomeno provarci.
Sapete quanti giovani sono fuggiti dall’Italia nel 2012? Circa 80.000. Di questi il 44,8% ha tra i 20 e i 40 anni.
Perché andare via?
E poi, andare via è sinonimo di rassegnazione? Coraggio? Unica possibilità?
Voi quanti ne conoscete di trentenni o giù di li che hanno detto “Ciao, vado”?
Noi parecchi. E stanno tutti meglio di noi che siamo rimasti qua. E se fosse una delle tue migliori amiche ad andarsene? (Questo ve lo raccontiamo in un altro post però…)
E quindi altre domande…
Dove cavolo sta il problema? È la fiducia che manca? Certo che a furia di non fidarsi più di niente e di nessuno (e qui metterei dentro tutta e dico TUTTA la classe politica, i magistrati, la burocrazia, i media e bla, bla, bla…) si perde anche la fiducia in se stessi.
Ecco, forse continuare a credere in se stessi potrebbe essere la risoluzione. Cioè cercare di costruirsi qualcosa da soli. Oggi con internet non dico che tutto è possibile, ma molto è più fattibile.
Ok, il metro di valutazione delle nostre capacità è andato in tilt, l’autostima si mette in discussione un giorno si e un giorno no. Ma tentiamo di non essere pigri.
photo credit: melodramababs via photopin cc
È come quando ti iscrivi in palestra e per un motivo o per un altro lasci passare più di un mese senza tornarci….non fatelooooo, tornate in palestra (o dove volete voi, sia chiaro), non sorpassate QUEL giorno, perché poi si sa non ci si torna più. Non siate pigri. Si, proviamo a non essere pigri. Inventiamoci qualcosa.
photo credit: westpark via photopin cc
E i genitori? Tanti genitori dei trentenni di oggi erano convinti tempo fa di potersi godere i sacrifici di tutta una vita, e invece eccoli lì costretti a reinventarsi, o a reinventare il lavoro.
“E cavolo come faccio poi a sostenere moralmente ed economicamente i miei figli? Come faccio a dirgli di continuare a crederci se io oggi sono rimasto fregato?”. E giù di depressione famigliare collettiva. Argh. Che noia questa fottuta crisi.
Soluzione? Godersi ogni singolo momento della vita, perché siamo di passaggio, e quindi tanto vale godersela. Rendetevi utili, donate il sangue (Avis), il midollo (ADMO), quello che volete. Informatevi per dei corsi nuovi da seguire – ce ne sono tantissimi anche comunali in molte città del nostro paese – abbandonatevi a ciò che più vi fa stare meglio e cercate di costruirci qualcosa attorno.
Alla fine anche noi Trentenni siamo nati così.
Ci siamo resi conto che non c’era una piazza dove gridare, lamentarsi, ridere, sfottere, incoraggiare, raccontare le nostre situazioni. Belle, brutte o così e così esse siano.
Ritroviamo quella cavolo di adrenalina. Una sola ce n’è di vita.
Hurry up!
photo credit: Hani Amir via photopin cc
Nola
itrentenni@gmail.com
Silvia Rossi
Latest posts by Silvia Rossi (see all)
Potrebbe anche piacerti
Lettera al mio semino
Ciao mio piccolo semino, chi ti scrive è la tua mamma o per lo meno quella che lo è stata anche se...
Gli anni di Cristo
A febbraio di quest’anno saranno 33, i famosi “anni di Cristo”. Ad un mese dallo scalino...
36 anni.. Quant’è bella giovinezza,...
Ciao, fra qualche minuto dovrò soffiare su ben 36 candeline, vorrei tanto fermare il tempo, ma è impossibile,...