È un giovedì mattina, sono a lavoro. Ho deciso di lasciare il mio cane a casa: di solito lo porto con me (sì, lavoro in proprio, quindi ho almeno la fortuna di avere il mio cucciolo ogni giorno accanto a me), ma concretamente devo insegnargli il distacco. E devo impararlo anch’io.
Sono una brutta persona per vari motivi: ho 32 anni, sono sposata, e se mi sfogo tramite voi, vuol dire che di amicizie vere manco a parlarne.
Qualche anno fa, mio marito ed io abbiamo avuto la doccia fredda che molte coppie non potranno mai immaginare (beati loro): non possiamo avere figli in modo naturale, così hanno detto.

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Dopo anni in cui in molti ci sfottevano, con le solite domande tipo “Quando rompete il preservativo?”, “Quando arriva il piccolino?”, “Quando tornate in tre?”, “Quando ci fate diventare zii?”… E vai di pianti, rabbia, maledizioni, imprecazioni e chi più ne ha più ne metta.
Eh sì, i pianti non sono ancora finiti e forse non finiranno mai. Stiamo andando avanti con dei tentativi di protocolli di inseminazione artificiale. Risultato dell’anno scorso? Bombe di terapie, una partenza annullata e un aborto biochimico. Che meraviglia, eh? Mi hanno detto di stare tranquilla, che è tutta una questione psicologica: sfido chiunque a farlo, poi ne riparliamo.

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Sono una brutta persona: vivo da mesi in una parvenza di esistenza normale, tengo tutto dentro per quanto riesca a fare. A parte i miei genitori, questo infame destino lo conosce solo la mia migliore amica. Penso che non raccontarlo a nessuno mi eviti almeno il compatimento e le frasi fatte, di cui ne ho piene le palle.
Sono una bruttissima persona: ho scoperto appena un paio di mesi fa, che una persona a me vicina aspetta un figlio. Tra l’altro, anche lei aveva pochissime probabilità di concepire naturalmente. Morale? I miracoli esistono, per gli altri. Devo fare la forte, essere felice per gli altri, soprattutto per questa nuova famiglia, ma sto morendo dentro, ogni giorno che passa, e lo so solo io (nemmeno Dio, perché ormai la mia fede è andata dove non batte il sole – scusate la blasfemia, ma sono una brutta persona).

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Nella mia vita ho sempre dovuto combattere per avere TUTTO: la laurea, che ho raggiunto da sola, con tanti obiettivi finiti nel cesso; il primo lavoro, che non era nel mio settore; i successivi lavori, che erano in mano a persone più brutte di me; quello attuale, che mi sono dovuta creare con l’aiuto dei miei; una casa, comprata coi sacrifici miei e di mio marito, alla faccia dei figli di papà che hanno tutto ciò che vogliono appena schioccano le dita. Non mi poteva andare liscia almeno avere dei figli in modo normale? Un “salto del cefalo” mancato e via, ecco qui: un sogno che si sarebbe realizzato, come coronamento di un amore, quello con mio marito, che vive da anni e sta resistendo anche a queste tempeste.
Sono una bruttissima persona perché, lo ammetto, provo invidia! Invidio chi ha un figlio in grembo, chi lo porta per mano al parco, chi lo tiene in braccio, chi lo coccola… Ieri sono scoppiata a piangere, mentre vedevo un nonno che giocava con la nipotina davanti alla vetrina della mia attività.
Ho un cane, lo sto amando come il figlio che non ho. Se non ci fosse stato l’aborto, sarebbe nato in questo mese. La mia vita sarebbe stata diversa. E non credete a chi dice che non bisogna vivere in funzione di un figlio che non arriva: la vita, come ciclo naturale degli eventi, è destinata ad avere un futuro. Magari chi non vuole un figlio, può averlo naturalmente. Perché allora io no? Perché il destino, ha deciso di dare figli a chi non li vuole, a chi li uccide, li tortura, li violenta, li massacra, li ferisce, li abbandona, e a me no? Come faccio a non provare invidia? Provo invidia da morire, mi sta logorando dentro. E ammetto che mi faccio schifo, perché provo invidia, ecco perché sono una brutta persona.
Scusate lo sfogo, ora vado a fare finta che tutto vada bene.
Anonimo
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itrentenni
Riflessioni, propositi, affanni, sogni, ricordi, speranze, cicatrici, obiettivi, preoccupazioni, desideri. Parole sparse, pensieri e riflessioni. Voglia di raccontarsi o semplicemente di sentirsi come a casa.
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Chiara
Ho la tua stessa età e sono più o meno nella tua stessa situazione e provo gli stessi sentimenti per chi invece un figlio riesce ad averlo naturalmente, proprio non mi capacito del perché “noi no”…..sto cercando di combattere per ottenere questo traguardo, spero che entrambi riusciremo ad avere la nostra felicità! Un abbraccio grande ❤️
Giulia
Ti capisco… 9 aborti spontanei, una PMA con diagnosi preimpianto che non lasciava dubbi: tutti gli embrioni con gravi anomalie genetiche incompatibili con la vita.. “signora lasci perdere i suoi ovuli hanno il dna danneggiato, faccia ovodonazione se proprio vuole un figlio”. Inizio ovodonazione, botte di farmaci che nemmeno con la PMA, e il mio endometrio non cresce di un millimetro. “Signora lasci perdere, nemmeno il suo utero va bene, deve essere tutto collegato, non può avere figli, se la metta via.”
E intanto tutte accanto a me andavano avanti con la loro vita, avevano uno due tre figli senza nessun problema, oppure avevano problemi a concepire ma una volta incinte poi portavano a termine senza difficoltà.
E io perdevo amicizia dopo amicizia, perché non riuscivo a fare la faccia felice per loro, non volevo vedere i loro figli, nemmeno in foto, non volevo sentire i loro lamenti (“ah non ho dormito tutta la notte” “non immagini i soldi che sto spendendo” “non hai idea della fatica”) perché vaffanculo, io le notti le passavo piangendo implorando all’esserino dentro di me di non lasciarmi mentre sentivo che lo perdevo, io di soldi ne ho perché mi sono smazzata una laurea in medicina e lavoro un sacco e guadagno un sacco perché non avendo altro faccio una barca di straordinari, e voi non avete idea della fatica di fare una PMA a 230 km di distanza, ne della fatica di cercare di accettare che figli non ne posso avere.
E intanto tutti con i loro consigli non graditi e con i loro commenti fuori luogo, e io che avevo capito che era meglio non parlarne a nessuno, e contemporaneamente non avevo voglia di vedere più nessuno.
Non so te come fai a fare la faccia felice, io da una brutta persona al quadrato non sono mai riuscita, semplicemente mi sono eclissata e ho perso amicizia dopo amicizia.
Con il mio ragazzo le cose non hanno potuto continuare, lui non capiva e non riusciva a starmi vicino, così mi sono ritrovata single a 39 anni.
Che fare?
Immediata la risposta: vado a Barcellona e poi a Praga a fare embrioadozione, visto che non posso avere figli miei e non posso adottare un bimbo essendo single adotto un embrione, non mi importa di chi sia, non mi importa che non sia mio.
Nel mentre inizio a frequentare un altro uomo, dopo un po’ andiamo a convivere e io quindi metto in stand-by l’embrioadozione, dopo un altro po’ mi chiede di sposarlo, dopo un altro po’ mi chiede di provare ad avere un figlio (sapeva della mia storia, ma voleva lo stesso almeno provare). Acconsento, tanto so come andrà a finire… incinta subito, poco dopo minaccia di aborto, e mentre sento che finirà come le altre volte… stavolta l’anno gravidanza continua. Non chiedermi come. Nessun ginecologo ha la risposta. Esami su esami per accertarsi che non abbia anomalie cromosomiche. Gravidanza terribile, un’ansia che non mi ha mai mollato.
E adesso il mio piccoletto è qui che dorme tra le mie braccia. Se fossi cattolica griderei al miracolo. Non lo sono mai stata, quindi grido alla mia testardaggine e a una gran botta di fortuna che forse mi merito dopo tutto quello che mi è successo..
So che in questo momento pensi “a me non capiterà mai” ma credimi, te lo dico da medico, i ginecologi di infertilità ne sanno poco, sbagliano spesso e non lo ammetteranno mai. Adesso ti senti disperata, senza il minimo ottimismo, ma tra poco torneranno la speranza e la voglia di riprovare, e magari ci vorranno più tentativi, ma non mollare. Continua a sperare. Manda a quel paese chi non ti capisce. Continua a provare. Incrocia le dita e riprova. Fai un bel respiro e riprova. Perché il lieto fine a volte c’è, anche quando ti hanno assicurato che per te è impossibile.
In bocca al lupo, di cuore.
Sara
No, non sei una brutta persona. Sei solo sfinita, arrabbiata, delusa. Capita anche a me, che ho la tua stessa età e non ho un marito, un lavoro, un casa, una migliore amica. Tutte cose che tu hai! Cerca di godertele mentre aspetti tuo figlio!
Carol
Ma non sei brutta persona!!! È normalissimo sentire così!! Sei umana. Io so di che si tratta essere diversa, perché, sebbene sono di quelle che non vogliamo essere mamme, sono nata senza utero (una tra 5000 nasciamo così). Quindi, il “perché io” lo conosco bene. (non avere il ciclo per me è stato nefasto, non mi sentivo neanche donna!). Penso che tutti abbiamo un punto in cui proviamo invidia e non possiamo accettare la nostra vita. Dobbiamo fare il possibile per cambiare questo.. La accettazione è importantissima!!!! Io mi amo come sono e ringrazio tutto quello che ho e ho fatto (a volte anch’io sento come te, che tutto è sempre un po’ più difficile. per me…. ma dopo guardo intorno e torno a ringraziare, perché sono anche forte ed empatica per via di quello che ho sofferto, sono migliore) Anche…. Chi lo sa? Pensa che può darsi che in questo momento sta nascendo il tuo figlio in alcuna parte del mondo. Puoi essere mamma per adozione., è una scelta bellissima!!!E quando questo incontro sia realtà avrai capito tutto!!!!!! Forza! Ti lascio il mio correo a te e a tutte che hanno bisogno di alcuna parola. caroenlosbosques@gmail.com
Abbracci!!!!
itrentenni
Grazie per questo bellissimo messaggio!