Oggi è il primo giorno di scuola, e diciamolo Trentenni quanto paghereste per riviverlo?
Per rivivere quelle emozioni che a quel tempo sembravano ingestibili e che oggi non vedreste l’ora di riprovare?
Compresa l’ansia del controllo dei compiti delle vacanze… E l’orario provvisorio? E l’ora di religione che speravi fosse o alla prima o all’ultima ora? E a quella di Educazione Fisica?
E ai bocciati che avresti trovato nella tua classe?
E vogliamo parlare della felicità del poter firmarsi le giustificazioni da soli arrivati ai 18 anni?
…E al saggio Jova che ci “distruggeva” la sensazione di potere che una firma poteva regalarci…
“…Sei maggiorenne oggi eh
e che cosa è cambiato?
Che puoi firmare le giustificazioni
quando avrai “bigiato”.
Ma nella scuola quella senza i libri
non ti serve a niente
perché da oggi devi stare attenta a tutta questa gente,
che ti riempie la testa di cose, di facce e di miti
che non potrai veramente sapere a cosa sono serviti
quindi bambina non credere a niente
che non sia amore..”
Ho chiesto alle mie due socie di dirmi cosa ricordavano del loro primo giorno di scuola e questo è quanto:
Stefania:
“La faccia assonnata, la mia vespa azzurro cielo, la conquista del penultimo banco, la Smemo nuova e le braccia abbronzate, i sorrisi ritrovati, la ricreazione per innamorarsi.
Un soldo per riavere il primo giorno di scuola.”
Ilaria:
“Primo giorno di scuola di prima elementare: foto sul balcone con mia sorella, entrambe col grembiule bianco (lei in quarta elementare).
La sua faccia: sguardo incazzato di chi sa a cosa andrà incontro.
La mia faccia: timida e inconsapevole, ma con un sorriso smagliante per far credere a tutti che non ho nessun tipo di paura!”
E infine i miei ricordi:
Io del mio primo giorno di scuola mi ricordo la corsa verso il banco dell’ultima fila, il primo intervallo, la grande merenda condivisa, gli schiaffi della maestra a chi non aveva fatto i compiti, la prima dedica della Smemo che era quasi sempre della Civi, il “Gira la Ruota” dal primo banco e gli “accordi” per farmi passare i compiti di matematica.
Io sono Silvia, ho 33 anni e faccio la giornalista e l'attrice. Amo ascoltare le storie delle persone e raccontarle nuovamente, a modo mio. Cerco sempre di trovare il lato divertente delle cose. Rido spesso di me e amo l’ironia, in tutte le sue forme.
Il primo giorno di sQuola
Silvia RossiOggi è il primo giorno di scuola, e diciamolo Trentenni quanto paghereste per riviverlo?
Per rivivere quelle emozioni che a quel tempo sembravano ingestibili e che oggi non vedreste l’ora di riprovare?
Compresa l’ansia del controllo dei compiti delle vacanze… E l’orario provvisorio? E l’ora di religione che speravi fosse o alla prima o all’ultima ora? E a quella di Educazione Fisica?
E ai bocciati che avresti trovato nella tua classe?
E vogliamo parlare della felicità del poter firmarsi le giustificazioni da soli arrivati ai 18 anni?
…E al saggio Jova che ci “distruggeva” la sensazione di potere che una firma poteva regalarci…
“…Sei maggiorenne oggi eh
e che cosa è cambiato?
Che puoi firmare le giustificazioni
quando avrai “bigiato”.
Ma nella scuola quella senza i libri
non ti serve a niente
perché da oggi devi stare attenta a tutta questa gente,
che ti riempie la testa di cose, di facce e di miti
che non potrai veramente sapere a cosa sono serviti
quindi bambina non credere a niente
che non sia amore..”
Ho chiesto alle mie due socie di dirmi cosa ricordavano del loro primo giorno di scuola e questo è quanto:
Stefania:
“La faccia assonnata, la mia vespa azzurro cielo, la conquista del penultimo banco, la Smemo nuova e le braccia abbronzate, i sorrisi ritrovati, la ricreazione per innamorarsi.
Un soldo per riavere il primo giorno di scuola.”
Ilaria:
“Primo giorno di scuola di prima elementare: foto sul balcone con mia sorella, entrambe col grembiule bianco (lei in quarta elementare).
La sua faccia: sguardo incazzato di chi sa a cosa andrà incontro.
La mia faccia: timida e inconsapevole, ma con un sorriso smagliante per far credere a tutti che non ho nessun tipo di paura!”
E infine i miei ricordi:
Io del mio primo giorno di scuola mi ricordo la corsa verso il banco dell’ultima fila, il primo intervallo, la grande merenda condivisa, gli schiaffi della maestra a chi non aveva fatto i compiti, la prima dedica della Smemo che era quasi sempre della Civi, il “Gira la Ruota” dal primo banco e gli “accordi” per farmi passare i compiti di matematica.
E voi cosa vi ricordate?
Silvia
itrentenni@gmail.com
Silvia Rossi
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