Nella mia mansarda polverosa si dorme bene, tra un mobile a scatafascio e qualche cartone di troppo, il letto memory me l’hanno comprato i miei, nuovo di zecca! Pare sia uno dei migliori.
Il titolare del negozio ha garantito il massimo comfort, disse: “Signora, glielo faccia provare e poi mi dica come si trova!”.
Il materasso è lì, e anche se si chiamasse Veronica, la tecnologia più economica, a me importerebbe veramente poco.
L’ho già apparecchiato a dovere, accanto a un comodino in legno super anticato e iper arrangiato, 2 pezzi x 1.
Un paio di sedie sapientemente abbinate allo stile instablechic in plastica e legno fuso. “Si vede che sei una ragazza di poche pretese!” – dice Dino. Ho appena compiuto 27 anni ma sono la sognatrice di sempre, la stessa dagli ideali e dalle passioni che non fanno “campare” perché bruciano e basta!
Quella che se vuoi qualcosa altrettanto devi dare. Ma fermi tutti, qui c’è qualche cosa che non quadra o qualche quadro che non… Cosa?!? Caspiterina, è vero! Manca un quadro qui, lo aggiungerò!
Mentre tento di programmare l’arredamento negli ultimi 15 minuti in mansarda, tra una candela al “profumo d’inverno”, il quadro che vorrei appendere e la scrivania che dovrei montare, mi perdo tra i calcoli di un futuro insopportabile.
Aspetta, no, che dico! Niente calcoli, io non faccio calcoli!
Quando lo scarto tra i tuoi sogni e il quadro che vorresti appendere è pari ad un integrale infinitamente indefinibile, capisci forse perché non ti è mai piaciuta la matematica.
Eppure sulla strada dei 30 anni mi sto sforzando di imparare l’antica arte del calcolo… mi ci impegno ma proprio non riesco. Io alla matematica del “tutti siamo utili, nessuno è indispensabile”preferisco la sensibilità di un passo appena accennato, visionario e impudente ma pur sempre umano.
Anche nella melodia della vita più stonata, tra qualche riga di passione e un talento di troppo c’è un cassetto eccessivamente piccolo che non si rassegna a chiudersi e ostinatamente ti commissiona il da farsi… perciò, mi ascolti: sa che le dico Signor comodino?Non le resta che piangere… E a me non resta che scrivere di tutto e di me! <3
Questo spazio è dedicato alle vostre storie. Riflessioni, propositi, affanni, sogni, ricordi, speranze, cicatrici, obiettivi, preoccupazioni, desideri. Parole sparse, pensieri e riflessioni. Voglia di raccontarsi o semplicemente di sentirsi come a casa. Scriveteci a itrentenni@gmail.com
Io quasi 27enne con una mansarda
itrentenniNella mia mansarda polverosa si dorme bene, tra un mobile a scatafascio e qualche cartone di troppo, il letto memory me l’hanno comprato i miei, nuovo di zecca!
Pare sia uno dei migliori.
Il titolare del negozio ha garantito il massimo comfort, disse: “Signora, glielo faccia provare e poi mi dica come si trova!”.
Il materasso è lì, e anche se si chiamasse Veronica, la tecnologia più economica, a me importerebbe veramente poco.
L’ho già apparecchiato a dovere, accanto a un comodino in legno super anticato e iper arrangiato, 2 pezzi x 1.
Un paio di sedie sapientemente abbinate allo stile instable chic in plastica e legno fuso.
“Si vede che sei una ragazza di poche pretese!” – dice Dino.
Ho appena compiuto 27 anni ma sono la sognatrice di sempre, la stessa dagli ideali e dalle passioni che non fanno “campare” perché bruciano e basta!
Quella che se vuoi qualcosa altrettanto devi dare. Ma fermi tutti, qui c’è qualche cosa che non quadra o qualche quadro che non… Cosa?!? Caspiterina, è vero! Manca un quadro qui, lo aggiungerò!
Mentre tento di programmare l’arredamento negli ultimi 15 minuti in mansarda, tra una candela al “profumo d’inverno”, il quadro che vorrei appendere e la scrivania che dovrei montare, mi perdo tra i calcoli di un futuro insopportabile.
Aspetta, no, che dico! Niente calcoli, io non faccio calcoli!
Quando lo scarto tra i tuoi sogni e il quadro che vorresti appendere è pari ad un integrale infinitamente indefinibile, capisci forse perché non ti è mai piaciuta la matematica.
Eppure sulla strada dei 30 anni mi sto sforzando di imparare l’antica arte del calcolo… mi ci impegno ma proprio non riesco. Io alla matematica del “tutti siamo utili, nessuno è indispensabile” preferisco la sensibilità di un passo appena accennato, visionario e impudente ma pur sempre umano.
Anche nella melodia della vita più stonata, tra qualche riga di passione e un talento di troppo c’è un cassetto eccessivamente piccolo che non si rassegna a chiudersi e ostinatamente ti commissiona il da farsi… perciò, mi ascolti: sa che le dico Signor comodino? Non le resta che piangere… E a me non resta che scrivere di tutto e di me! <3
Antonietta
itrentenni@gmail.com
itrentenni
Riflessioni, propositi, affanni, sogni, ricordi, speranze, cicatrici, obiettivi, preoccupazioni, desideri. Parole sparse, pensieri e riflessioni. Voglia di raccontarsi o semplicemente di sentirsi come a casa.
Scriveteci a itrentenni@gmail.com
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