Oggi sono a metà dei miei 30.
In ufficio ho detto a qualcuno che ne compio 25, e qualche animo dolce ha avuto la delicatezza di replicare “almeno 28 dai!”.
Viene spontaneo fare un bilancino di servizio, quindi oggi mi chiedo: chi sono?
Per prima cosa l’ultima che sono diventata, cioè una mamma.
Un amore talmente pazzesco da farmi sentire invincibile.
Sono una donna, visceralmente innamorata della persona con cui condivide la casa, la vita, il letto, la figlia. Moglie al “secondo giro”, è vero, e per questo del tutto disincantata in merito alle utopie della vita perfetta.
Amo le imperfezioni della mia vita coniugale, questa, l’ultima, quella Vera.
Sono un’appassionata di cose che mi piacciono, di libri, calligrafia, di carta e inchiostro in tutte le loro forme.
Queste passioni le coltivo, le annaffio, mi circondo di persone che apprezzino condividerle.
Cerco un dialogo sulle cose di cui mi piace parlare. Sono ancora una figlia, di una persona sola.
O forse, di due o tre. Di una specialmente, che però non è più di questa terra, e mi guarda da un luogo alto e lontano, dal quale mia figlia ha deciso che lui mi guardi con gli occhi della luna.
Lui, l’eroe della mia infanzia, lui che asciugava le lacrime con Big Babol illegali e sopportava il viavai di fidanzatini sbarbati.
Sono una sorella, figlia unica a lungo, stravolta nell’adolescenza dall’affetto per un fratello buonissimo e Mio.
Sono nipote di due grandi donne: una ha tirato fuori le palle da poco, riscoprendosi unica a 90 anni, l’altra meriterebbe un monumento al coraggio e alla Vita.
In effetti sono un casino di cose. E ne ho vissute parecchie. Di alcune avrei fatto a meno, altre le avrei raddoppiate, ad essere onesta però oggi mi guardo allo specchio e vedo una 35enne a testa alta, pienamente consapevole di sé, dei propri limiti e delle proprie capacità.
Io credo che la chiave sia questa: amarsi per ciò che si è, indipendentemente dalla ruga o dai capelli bianchi (quanti!), e lasciar trasparire questa capacità.
E, soprattutto, guardarsi con gli occhi della luna.
Questo spazio è dedicato alle vostre storie. Riflessioni, propositi, affanni, sogni, ricordi, speranze, cicatrici, obiettivi, preoccupazioni, desideri. Parole sparse, pensieri e riflessioni. Voglia di raccontarsi o semplicemente di sentirsi come a casa. Scriveteci a itrentenni@gmail.com
4 Marzo 1982
itrentenniOggi sono a metà dei miei 30.
In ufficio ho detto a qualcuno che ne compio 25, e qualche animo dolce ha avuto la delicatezza di replicare “almeno 28 dai!”.
Viene spontaneo fare un bilancino di servizio, quindi oggi mi chiedo: chi sono?
Per prima cosa l’ultima che sono diventata, cioè una mamma.
Un amore talmente pazzesco da farmi sentire invincibile.
Sono una donna, visceralmente innamorata della persona con cui condivide la casa, la vita, il letto, la figlia.
Moglie al “secondo giro”, è vero, e per questo del tutto disincantata in merito alle utopie della vita perfetta.
Amo le imperfezioni della mia vita coniugale, questa, l’ultima, quella Vera.
Sono un’appassionata di cose che mi piacciono, di libri, calligrafia, di carta e inchiostro in tutte le loro forme.
Queste passioni le coltivo, le annaffio, mi circondo di persone che apprezzino condividerle.
Cerco un dialogo sulle cose di cui mi piace parlare. Sono ancora una figlia, di una persona sola.
O forse, di due o tre. Di una specialmente, che però non è più di questa terra, e mi guarda da un luogo alto e lontano, dal quale mia figlia ha deciso che lui mi guardi con gli occhi della luna.
Lui, l’eroe della mia infanzia, lui che asciugava le lacrime con Big Babol illegali e sopportava il viavai di fidanzatini sbarbati.
Sono una sorella, figlia unica a lungo, stravolta nell’adolescenza dall’affetto per un fratello buonissimo e Mio.
Sono nipote di due grandi donne: una ha tirato fuori le palle da poco, riscoprendosi unica a 90 anni, l’altra meriterebbe un monumento al coraggio e alla Vita.
In effetti sono un casino di cose. E ne ho vissute parecchie.
Di alcune avrei fatto a meno, altre le avrei raddoppiate, ad essere onesta però oggi mi guardo allo specchio e vedo una 35enne a testa alta, pienamente consapevole di sé, dei propri limiti e delle proprie capacità.
Io credo che la chiave sia questa: amarsi per ciò che si è, indipendentemente dalla ruga o dai capelli bianchi (quanti!), e lasciar trasparire questa capacità.
E, soprattutto, guardarsi con gli occhi della luna.
Marghe Roma
itrentenni@gmail.com
itrentenni
Riflessioni, propositi, affanni, sogni, ricordi, speranze, cicatrici, obiettivi, preoccupazioni, desideri. Parole sparse, pensieri e riflessioni. Voglia di raccontarsi o semplicemente di sentirsi come a casa.
Scriveteci a itrentenni@gmail.com
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