A Memoria

A memoria non ho mai imparato niente. Neanche le preghiere che recitavo durante la Messa, pensando sinceramente che io a quel messaggio ci credevo veramente.
Poi qualcosa è successo.
A 25 anni ho vissuto un evento che mi spaventava terribilmente: la morte di una persona a me molto cara.
No, la mia morte non mi spaventa minimamente. Non mi sono venuti gli attacchi di panico sempre più frequenti a 28 anni perchè avessi paura di morire. Se morirò sarà meglio così. Finalmente potrò dormire per sempre, senza preoccuparmi di niente.
Ma ciò che ti distrugge veramente è la Perdita delle persone a cui vuoi bene.
broken-heartPerchè se ho imparato qualcosa in questi dieci anni, è proprio questo: conosci la gente, ti affezioni, non importa quanto tempo la conosci, a volte ti basta veramente poco per voler bene a qualcuno, e puff! questa sparisce dalla tua vita.
Intendiamoci, non sono morte veramente tutte le persone a cui ho voluto bene, semplicemente ogni anno della mia vita ci sono state persone diverse attorno a me. Certo, dei baluardi, dei fari nel corso di questi dieci anni sono rimasti, anche se le vite si sono separate e non ci si vede spesso ci si continua a sentire comunque. Altri invece sono spariti, e soprattutto nell’ultimo anno, prima di affrontare gli attacchi di panico settimanali che mi hanno portato a troncare con uno stile di vita che non mi apparteneva, ho perso dei legami che credevo sarebbero rimasti per sempre.
BreakingRope-e1493049333485Ed invece no.
Durante il ventottesimo anno lessi Momo di Michael Ende e mi interrogai a lungo se gli uomini grigi non li avessi in realtà incontrati anch’io. Se non stessi diventando anch’io un uomo grigio, impegnato soltanto a far quadrare I conti, ma accantonando quei sogni che avevo portato con me fino a quel momento. Quei sogni che mi facevano sorridere e mi facevano sentire meno amara l’esistenza. I sogni in cui rifugiarsi quando tutto va male.
Ed ora sono qui, senza più attacchi di panico anche se la situazione non è delle più rosee.
Piango ancora di notte, e non c’è nessuno a consolarmi.
frasi-lacrime-non-piangere-per-chi-non-ti-amaMi consolo da sola, con le sitcom sulle famiglie scombinate americane che, malgrado le stranezze di tutti I componenti, sono unite nella stessa casa. La mia famiglia nucleare – cosi la chiamano I sociologi – ha perso il pezzo più importante tre anni fa. La persona da cui ho ereditato il senso dell’umorismo grezzo, la voglia di scoprire posti e persone nuove, ma soprattutto la voglia di aiutare le persone anche se la tua situazione non è delle migliori.
Siamo rimaste in due, io e la mamma. Una mamma che è anche un po’ figlia, nonostante la sua di mamma sia ancora su questa terra. Una mamma che ha avuto la grandissima (s)fortuna di avere dei Fratelli e una sorella, mentre a me questo è stato negato. E ho provato a cercarli per 28 anni, questi Fratelli. Ma niente, la verità è che non sono la persona adatta per avere Fratelli. Sono figlia unica e a 29 anni e 8 mesi devo accettarlo.
figlia-unica-6636efbd-3914-4c22-9031-3abd55e2cf9bE non lo so che cosa mi riserverà questo anno.
Di sicuro nei prossimi 316 giorni vorrei avere una maggior scioltezza per quanto riguarda la lingua del paese in cui ho deciso di vivere. E poi… Vorrei riuscire a creare qualcosa da sola come fanno in tanti: che so, una sciarpa, un racconto, un lavoro, un figlio, una relazione. Mettere I punti e le virgole, quelli che non metto quando comincio a raccontarmi con una persona. Perchè Alessia è una persona chiacchierona, ma solo perchè non vuole arrendersi ai pregiudizi e alle barriere. Che vuole sempre andare in profondità di tutto, ma ha paura di tuffarsi.
Ed invece no, io in questa nuova avventura mi sono buttata, a 29 anni, forse perchè non sono dovuta andare in giù ma prendere un aereo e andare su, sulle nuvole, su, nel cielo azzurro, dove di giorno c’è il sole e di notte la luna e le stelle.
VolarePerchè mi porto dietro le frasi che leggo nei libri o sui muri o sugli autobus, perchè io leggo tutto, anche se non sono come Matilda. Ogni frase dice qualcosa di me e, a 29 anni, e la frase che ho scelto per chiudere con I venti è la seguente:
“Dappertutto ci sono i fili. I fili sono diversi, come sono diverse le persone. Possono essere sottili e forti, leggeri e robusti. Certi fili si chiamano legami. Sono invisibili ma molto tenaci. Le strade sono fili che uniscono le persone. Ci sono fili che è bello seguire per scoprire che cosa c’è in fondo.”
Forse perchè sono nipote di una sarta, o forse perchè i collant mi si sfilano sempre, o forse perchè, boh, sono una Penelope moderna non più in attesa solo del suo Ulisse ma anche di ritrovare la versione finalmente completa di se stessa.
twilight-505849_960_720Tanti forse, tanti punti di domanda, tanti sentimenti contrastanti in me stessa e la consapevolezza che forse è vero ciò che dicono sui nati il 25 giugno:

“Hanno una rara capacità di realizzare i propri sogni. Tra i motivi del loro successo vi è certamente una profonda conoscenza dell’ambiente e dell’epoca in cui si trovano a vivere, come pure un’acuta sensibilità che permette loro di discernere ciò che funziona e ciò che non funziona.”

Consapevole di essere, ora, nel posto in cui voglio essere, con tutte le esperienze che ho vissuto nei vent’anni, vivrò gli ultimi centoventi giorni dei 29 anni sorridendo a tutti coloro che mi circondano e mi parlano con l’accento scozzese!
Ma soprattutto non smetterò, solo perché ho quasi 30 anni, di cantare a squarciagola i ritornelli delle canzoni dei cartoni animati con cui sono cresciuta perché

“Più si va giù e più dopo si ritorna su non si può dir di no visto che sottomette pure i re!! 

Panda Sognante
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